News dai
Fori
Questo capitolo viene aggiornato periodicamente
con le ultime notizie, inedite, sui ritrovamenti e i lavori che vengono effettuati dallo
Staff dei cantieri dei Fori Imperiali.
APRILE 1999
Dal 21 aprile sono state
riprese le indagini di scavo, che nel Foro di Traiano si sono concentrate nell'area
compresa tra via Alessandrina e via dei Fori Imperiali, in origine occupata dall'antica
piazza del Foro di Traiano e dal muro di delimitazione meridionale del Foro stesso, trasformata nel 1932 in aiuola pubblica.
Sono state rimesse già in luce le strutture del quartiere Alessandrino demolite nel corso
degli anni xcompresi tra il 1924 e il 1932, in particolare sono oggi visibili tre isolati
quasi completi intersecati da due arterie appartenenti alla vecchia viabilità del
quartiere: via del Priorato e via dei Carbonari, con lacerti di altri due blocchi di
edifici disposti lungo i margini nord ed est dello scavo.
Mentre i due isolati posti agli estremi nei settori meridionale e settentrionale dell'area
sono costituiti da edifici di abitazione di epoca moderna, quello intermedio ha rivelato
all'interno la presenza di un'aula rettangolare di grandi dimensioni (m 10x30 circa), la
cui tecnica edilizia in tufelli internamente e in laterizio esternamente consente di
datarla tra la fine del XII e la metà del XIII secolo.
L'edificio medioevale costituisce il
limite settentrionale degli ambienti e il luogo nel quale fu inserita nel 1600 la chiesa
di Sant'Urbano, demolita nel corso degli anni '30 con l'annesso convento delle suore
cappuccine.
Uno degli obiettivi che si stanno raggiungendo in questi giorni è proprio quello di
risalire all'identificazione della originaria funzione dell'edificio medioevale, che in
passato il Ceschi aveva interpretato come l'ospedale del vicino Priorato dei Cavalieri di
Malta, ma nel quale si potrebbe riconoscere, in via ipotetica, una domus della
nobile famiglia Bianco.
In alcuni settori è già stato raggiunto
il piano del Foro, sul quale sono ben evidenti le impronte delle lastre marmoree di
pavimentazione, mentre la quota del piano pavimentale antico si trova a poco più di un
metro al di sotto di quella dei piani di calpestìo del convento.
In uno degli ambienti che dopo il 1870 furono occupati da un deposito di materiali edili e
annesso a quello dove è stato raggiunto il livellod el Foro, al di sotto dei piani di
calpestìo pertinenti alle cantine del convento, si è evidenziata un'area sterrata
pertinente forse ad un giardino o a un'aia, nella quale insieme ad altri frammenti
architettonici era sepolta una statua colossale di prigioniero dace.
Nel Foro di Cesare gli interventi di scavo si
sono attestati nell'area a sud-est dell'asse via Cremona - via delle Salara Vecchia e
anche in questo settore sono state rimesse in luce le strutture del quartiere costruito
alla fine del XVI secolo, mentre i primi lotti rusltano assegnati nel 1584, in un'area di
proprietà della famiglia Della Valle, che aveva provveduto alla lottizzazione nell'ambito
dei lavori promossi dal Cardinale Bonelli nelle adiacenti proprietà dell'Ordine dei
Cavalieri di Malta, di cui era priore.
Sono ormai ben chiare le
modalità dell'intervento tardo-rinascimentale, che anche nel Foro di Cesare è consistito
soprattutto nella delimitazione dei nuovi tracciati viari, via Bonella, via Cremona - via
della Slara Vecchia, mediante grandi muri delimitanti gli isolati, poi frazionati in lotti
da altri muri perpendicolari alle strade.
Tuttavia, si è potuto constatare che l'urbanizzazione rinascimentale è intervenuta in
un'area che, almeno nella parte interessata dallo scavo, ha restituito tracce di una
precedente occupazione riferibile ad epoca basso medioevale o del primo rinascimento
esclusivamente per uso agricolo. In realtà le fonti medioevali attestano l'esistenza di
case lungo il CLivio Argentario, tuttavia almeno sino a questo momento dei lavori dobbiamo
ritenere che l'urbanizzazione dell'area dovesse occupare soltanto la fascia immediatamente
a contatto con la strada, lasciando inedificate le zone retrostanti.
Si deve anche tenere conto che gli
interventi rinascimentali, soprattutto per quanto attiene la costruzione delle cantine,
hanno asportato quasi ovunque tutte le stratificazioni relative alle fasi basso
medioevali, mentre al di sotto della pavimentazione delle cantine e delle stratificazioni
connesse con gli interventi medioevali, si sono potute evidenziare consistenti
stratificazioni altomedioevali, che hanno messo in luce una fase di abbandono e interro
del Foro di Cesare assai precoce soprattutto se paragonato a quanto è stato messo in
evidenza negli scavi del Foro di Nerva.
La frequentazione dell'area in questa
fase è attestata comunque da una serie di battutti e strati di riporto intenzionale di
detriti e frantumi di coccio, che dovevano probabilmente avere la funzione di drenare una
zona che la presenza di consistenti strati limosi definisce soggetta a fenomeni di
impaludamento. Tale frequentazione è legata a un'utilizzazione dell'area per scopi
industriali, come attestano due rudimentali fornaci "a basso fuoco" per la
lavorazione dei metalli.
Una sepoltura sporadica in fossa semplice segna la fine dell'utilizzo dell'area (VI-VII
d.C.).
Nel Templum Pacis lo scavo è stato
avviato per il momento nell'area compresa tra via S. Lorenzo in Miranda e gli isolati
adiacenti tra questa strada e via Alessandrina.
Anche qui le modalità di impianto del quartiere moderno, edificato nei primi anni del
XVII secolo e lottizzato nel 1609, sono molto chiare: a partire dal piano di calpestio
precedente l'intervento sono state gettate delle grandi fondazioni su barulle a tutto
sesto che delimitano gli isolati. Mentre all'interno dell'edificio a nord di via S. Lorenzo vennero gettati con
analoga tecnica alcuni muri perimetrali perpendicolari a via Alessandrina per delimitare
lotti rettangolari, quello posto a sud della strada non venne suddiviso, essendo stato
evidentemente destinato fin dall'inizio ad area di giardino relativa alla chiesa dei SS.
Cosma e Damiano.
Durante la stessa fase dei lavori, in successione cronologica immediata, si rialzò il
ivello del terreno su tutta l'area ocn un riporto di terra di circa 2 metri, che ha
restituito una notevole quantità di materiale. La possibilità di datare con precisione
queste stratigrafie sulla base delle notizie storiche relative al periodo di attività del
Cardinale Bonelli, consentirà tra l'altro di precisare alcune produzioni ceramiche del
XVI secolo.
Al di sotto del livello di calpestio relativo al cantiere rinascimentale, lo scavo ha
messo in luice e asportato una serie di strati di terra grassa relativi ad attività di
coltivazione dell'area durante tutto il periodo rinascimentale e basso medioevale. L'alto
tasso di inquinamento delle stratificazioni, usuale negli strati di coltivazione, rende
per il momento difficile, soprattutto in assenza di quadri definitivi, strabilire la
successione cronologica dell'accrescinamento dei livelli di calpestio.
Sul fondo di queste stratificazioni una serie di
potenti strati limosi indicano probabilmente una fase di impaludamento dell'area e
sigillano l'abbandono delle strutture del monumento romano. Anche qui, come nel Foro di
Cesare, alcune tombe indicano che il tempio della Pace venne trasfromato in area
sepolcrale nel corso dei primi anni dell'alto medioevo (VI-VII d.C.). Nel settore
dell'area di scavo compreso tra via Alessandrina e via dei Fori Imperiali si sono
rinvenute in questi ultimi giorni alcune strutture relative alla fase antica e segnate
chiaramente sulla Forma Urbis, ma diversamente interpretate sia come aiuole, sia
come fontane o come basi di statue.
Attualmente sembra di poter
identificare le strutture ritrovate come grandi aiuole, accanto ad una delle quali è
stata rivenuta una canaletta, in fase con la muratura dell'aiuola stessa. Solamente la
prosecuzione dello scavo potrà fornire dati utili per risolvere il problema della
funzione di tali elementi, consentendo di conoscere sia l'organizzazione, sia
l'architettura del Templum Pacis, attualmente uno dei più sconosciuti ed
enigmatici monumenti dell'antichità.
Addentratevi nei capitoli che descrivono l'area e
i lavori in corso:
> Presentazione
dell'operazione
> L'area dei Fori
Imperiali
> Metodologie di
scavo archeologico
> Lo staff impegnato
nel recupero
Negli altri capitoli potete trovare la
storia di Roma, la vita e le abitudini degli Antichi Romani, le curiosità sulla lingua
Latina e un quiz per testare le vostre conoscenze. Selezionate il capitolo tra i quattro
titoli nella colonna nera di destra.
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