| I Fori Imperiali Mercati di Traiano
 
 94-95 d.C.  Inizio dei lavori sotto
        Domiziano (?) primo decennio del II secolo  datazione dei bolli laterizi (sui
        mattoni) rinvenuti in diverse parti del complesso;112-113 d.C.  Inaugurazione del Foro di Traiano.
 Fine del II inizi del III secolo - Restauri di Orazio Rogato, procuratore del Foro
        di Traiano.
 XII-XIV secolo  Castello e Torre delle Milizie.
 Altezza della Torre delle Milizie: m 42,50  Il complesso di edifici conosciuto come i Mercati Traianei
        viene costruito quale fodera e sostegno delle pendici del colle Quirinale, tagliate e
        regolarizzate per fare spazio al Foro di Traiano. Le aree edificate si svolgono su ben sei diversi livelli, collegati prevalentemente da
        ripide e faticose scale: tre livelli nella zona superiore del complesso, dove la Grande
        Aula e il Corpo Centrale si snodano tra la via Biberatica (da bibier, bevanda) e
        larea retrostante (oggi Giardino della Torre delle Milizie); tre livelli nella zona
        inferiore, dove il Grande e il Piccolo Emiciclo degradano verso il piano del Foro, dal
        quale sono divisi per mezzo di un altro percorso basolato.
 Elementi unificanti dei molteplici ambienti sono: il rivestimento laterizio , anche molto
        raffinato, del nucleo cementizio, le tante varianti di coperture a volta (sembra di
        leggere un manuale sulle volte  romane), ladattamento delle fondazioni per
        ricavarne spazi utili.
 La Grande Aula presenta lampio vano centrale rettangolare coperto da sei grandiose
        volte a crociera, che scaricano la loro massa su ambienti laterali, realizzati con il
        classico schema della taberna romana (stipiti e architrave in travertino e
        finestrella superiore per la luce).
 Il sistema di corridoi del primo e secondo livello assicura illuminazione e ariosità.
 Il Corpo Centrale si svolge lungo la via Biberatica, con vani irregolari e sale di
        rappresentanza, come quella absidata al primo piano.
 Sia la Grande Aula sia il Corpo Centrale comunicano anche con lattuale giardino
        della Torre delle Milizie, occupato in antico da strutture militari.
 
  Sulla via Biberatica affacciano i vari corpi dei Mercati, dando uno spaccato
        di quartiere urbano davvero unico a Roma. In particolare, in corrispondenza della curvatura del sottostante Grande Emiciclo,
        affacciano ambienti, oggi conservati solo a livello di spiccato, ma in origine su due
        piani.
 Nel tratto meridionale la via è scavalcata, al livello del piano superiore, con
        lattualissimo sistema di un grande arcone.
 Dietro questi ambienti, che costituiscono il livello più alto del Grande Emiciclo, resta
        uno spazio per un camminamento di servizio, pavimentato prima in opus spicatum
        (piccoli mattoni disposti a spina di pesce), poi a mosaico a piccole tessere di selce.
 Nel livello del Grande Emiciclo sottostante la via Biberatica, ambienti radiali si aprono
        su un corridoio che prende luce da finestre ad arco.
 Sulla facciata le arcatelle sono inquadrate da lesene e sormontate da timpani triangolari,
        semicircolari, spezzati, disegnati da laterizi sagomati come modanature marmoree.
 Al piano terra del Grande Emiciclo troviamo ambienti poco profondi, pavimentati in mosaico
        geometrico bianco e nero, e affrescati.
 Alle estremità sono due grandi Aule di testata semicircolari, che dovevano presentare una
        raffinata decorazione marmorea.
 La fabbrica parallela del Piccolo Emiciclo rappresenta una sorta di cerniera tra il Grande
        Emiciclo e altri ambienti che proseguono lungo lasse della via Biberatica, alcuni
        ancora parzialmente occupati da una scuola.
 I Mercati appaiono come un moderno complesso
        polifunzionale: una vita piuttosto varia e vivace doveva animare le vie e le botteghe
        lungo queste, mentre in altre parti del complesso, maggiormente filtrate e controllate, si
        svolgevano funzioni istituzionali.Strutture commerciali erano probabilmente gli ambienti connessi alle vie basolate, di più
        facile accesso.
 Le sale del Corpo Centrale erano forse uffici, destinati al funzionario preposto al vicino
        Foro, il procurator Fori Divi Traiani testimoniato da uniscrizione. Altri
        ambienti più riservati potrebbero essere addirittura serviti come casse di sicurezza dei
        senatori (i vani del Grande Emiciclo).
 La Grande Aula sembra essere stata utilizzata per cerimonie ufficiali, in alternativa alla
        Basilica Ulpia e agli spazi del Foro di Traiano, senza per questo escludere altre
        destinazioni duso, vista labbondanza di ambienti collegati al vano centrale.
 Un mattone scolpitoUno dei bipedali (mattoni), che costituiscono la ghiera degli archi della finestra al
        secondo piano del Grande Emiciclo, mostra scolpita sulla faccia inferiore una fiaccola,
        con il sostegno in forma di nodoso bastone,. Forse si trattava di un segnale per gli
        incaricati dellilluminazione notturna del monumento.
 Un Castello medioevaleLa parte meridionale della facciata del Corpo Centrale sulla via Biberatica è stata
        parzialmente ricostruita in epoca medioevale, come mostra la muratura non in mattoni, ma
        in blocchetti di tufo. E inglobato anche un tratto di muro merlato, costruito per la
        difesa della sottostante scala di accesso al castello.
 Una Torre foderataLa Torre delle Milizie era in origine unaltissima e stretta torre a pianta
        quadrata, costruita in blocchetti di tufo nel XII-XIII secolo, e innestata allangolo
        di un palazzo colonnato.
 Dopo la metà del XIII secolo, il palazzo fu demolito e la torre originaria venne
        inglobata per due terzi della sua altezza da una spessa struttura di cementizio rivestita
        allinterno di mattoni. Ne risultava una nuova torre a tre corpi rientrati, quello
        superiore costituito dallestremità della torre primitiva. La parte superiore
        crollò in seguito a un terremoto, dando così alla Torre delle Milizie la forma che
        tuttora conserva.
 
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