I Fori Imperiali
Foro di Traiano
107 d.C. - Conquista della Dacia (attuale
Romania) e inizio dei lavori;
15 gennaio 112 d.C. inaugurazione del Foro e della Basilica Ulpia;
18 maggio 113 d.C. inaugurazione della Colonna Traiana;
117 d.C. morte di Traiano e arco trionfale decretato dal Senato;
125-138 d.C. probabile dedica del tempio da parte di Adriano.
Area complessiva: 300x180 metri
Area piazza scoperta: 120x90 metri
Area basilica Ulpia: 180x60 metri
Altezza Colonna Traiana: 39,81 metri
Il Foro di Traiano ha una pianta più
complessa degli altri Fori Imperiali: la piazza era chiusa sul fondo della Basilica Ulpia;
alle spalle di questa si elevava la Colonna Traiana tra le due Biblioteche e il complesso
si è creduto in passato che si concludesse con il Tempio dedicato a Divo Traiano. Si
doveva entrare nella piazza per mezzo di un passaggio arcuato, una sorta di arco
trionfale, al centro di un muro convesso verso lesterno e decorato da colonne
aggettanti.
Una statua equestre di Traiano occupava il centro della piazza, limitata sui fianchi dai
portici con lattico decorato in modo simile al Foro di Augusto, con Daci al posto
delle Cariatidi. Dietro i portici si aprivano ampie esedre semicircolari, ugualmente
coperte. Anche la facciata della basilica, che chiudeva la piazza, aveva lattico
decorato con statue di Daci. Linterno della Basilica era a cinque navate, con
colonne anche sui lati corti e con absidi a entrambe le estremità; la navata centrale,
molto ampia, era a due piani.
La Colonna Traiana era
chiusa in un piccolo cortile, limitato sui lati dai portici antistanti la facciata delle
Biblioteche. Queste erano costituite da ampie sale con pareti dotate di nicchie e decorate
da due ordini di colonne.
Il tempio doveva essere di dimensioni colossali e probabilmente chiuso da un recinto
porticato. Gli scavi archeologici che si stanno attualmente concludendo nel Foro di
Traiano hanno dimostrato definitivamente che la posizione del Tempio di Traiano non è
quella ipotizzata in passato e apprezzata sino a oggi. L'evidenza archeologica ha infatti
chiarito che i ritrovamenti posti dopo la Colonna, al di sotto dell'attuale Palazzo
Valentini, sede della Provincia, sono riferibili a Insulae, case di
abitazione a più piani e non certo a resti di un edificio templare.
Quest'ultimo, dunque, doveva trovar posto esattamente al centro dell'area del Foro
attualmente in corso di scavo.
Il Foro di Traiano era utilizzato come splendido
spazio di rappresentanza per cerimonie pubbliche: sappiamo per esempio che nel 118 d.C.
Adriano bruciò pubblicamente nelle piazze le tavole con i debiti dei cittadini verso il
fisco.
Ancora in epoca tarda le esedre dietro i portici laterali ospitavano letture di poeti e
conferenze.
Nelle absidi della basilica dovevano tenersi le sedute dei tribunali e le cerimonie per la
liberazione degli schiavi.
Le Biblioteche costituivano probabilmente una sorta di archivio storico dello stato romano
e conservarono per un periodo anche gli Annali repubblicani.
La decorazione scultorea dei vari edifici del Foro veicolava il messaggio di propaganda
imperiale di Traiano.
Si celebrava innanzi tutto la conquista della Dacia e, quindi, lesercito vittorioso,
ponendo però laccento sulla pace raggiunta dopo la vittoria, come testimoniano i
pannelli scolpiti con armi deposte da vinti e vincitori.
Gli Amorini che abbeverano i Grifoni, sul muro di ingresso, alludono nuovamente alla
potenza dellImpero che viene pacificato.
Lingrandimento e laccresciuta prosperità dellImpero, da completare con
la campagna avviata in Oriente e interrotta dalla morte dellImperatore, avrebbero
permesso a Traiano di considerarsi il nuovo fondatore di Roma, dunque un eroe semidivino,
giustificando la sua sepoltura nel basamento della Colonna, nel cuore della città, e la
futura divinizzazione.
Le Vittorie Tauroctone allinterno della Basilica alludono alla potenza vittoriosa
dellImperatore, ma assumono anche il significato di vittoria sulla morte e quindi di
apoteosi, sottolineato dalla presenza dei candelabri.
La Colonna Traiana
La Colonna Traiana è costruita in blocchi colossali di marmo, scavati allinterno
per ricavare la tomba dellImperatore nel basamento e una scala a chiocciola che sale
fino alla sommità nel fusto. Il basamento fu scolpito, dopo la messa in opera, con
pannelli con armi accatastate.
Un lungo fregio si arrotola intorno al fusto come un rotolo di papiro, lasciando visibili
le scanalature della colonna solo sotto il capitello dorico.
Il fregio narra per immagini gli episodi delle due campagne daciche, presentando tuttavia
il nemico con tratti di fierezza e umanità.
Sono state scolpite più di 2.500 figure che, anche in pose simili, sono variate con arte
per evitare luniformità.
Laltezza del fregio cresce dalla base verso la sommità, come correzione ottica.
A- Incastri nelle colonne: nellarea
della Basilica Ulpia è visibile un frammento in granito grigio con un curioso bordo
ondulato.
Si tratta del sommoscapo (sommità) di una delle colonne del Tempio., di 50 piedi di
altezza (circa 15 cm).
Probabilmente era stato impossibile estrarre dalle cave blocchi monolitici in grado di
costruire colonne di tali dimensioni e nel numero richiesto: così in qualche caso il
fusto aveva dovuto essere completato con un blocco aggiunto. Il bordo ondulato aveva lo
scopo di nascondere meglio la linea di giuntura e di assicurare un incastro il più
possibile solido del sommoscapo con il fusto.
B Uniscrizione cancellata e
corretta: nel portico orientale del Foro sono conservati diversi frammenti marmorei,
tra cui due basamenti con iscrizione delle coorti che avevano partecipato alla guerra
dacica.
I fori circolari presenti sul piano superiore servivano a sostenere le insegne dei corpi
militari.
I basamenti con le insegne si trovavano probabilmente sopra lattico dei portici.
In questi due esemplari, in epoca più tarda, la riga con la denominazione della coorte
originaria è stata cancellata, scalpellando la superficie, ed è stata sostituita da due
righe con il nome della coorte "ROMANA PALATINA", in caratteri meno regolari.
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